La regione del Mediterraneo è stata scossa negli ultimi anni da innumerevoli conflitti geopolitici e in particolare dal fenomeno dell’estremismo religioso e della radicalizzazione. Questi ultimi due non sono certo una novità di questi anni e hanno radici lontane nella storia che riguardano vari aspetti: lo sviluppo della dottrina coranica con interpretazioni estremiste che nel corso dei secoli hanno offerto varie giustificazioni alla violenza; il crollo dell’impero ottomano e la susseguente ristrutturazione politica del Medio Oriente diviso in stati come noi lo conosciamo noi oggi; lo scarso sviluppo economico di molti Paesi malgrado gli enormi introiti derivanti dal petrolio. Per conoscere l’impatto oggi dell’estremismo religioso nella regione ISPI ha da poco pubblicato un volume in inglese ma scaricabile gratuitamente qui che cerca di delineare la situazione in vari Paesi che si affacciano sul Mediterraneo dall’Italia alla Spagna, dall’Egitto alla Giordania e oltre.
Questo è l’abstract del volume.
In the past few years,
the MENA region witnessed a rise in jihadist extremism and
radicalization, as countries in the area were rocked by a series of
deadly terrorist attacks. As authorities responded to the threat, it
became clear that in order to effectively counter the phenomenon,
traditional repressive measures had to now be accompanied by alternative
methods of prevention, rehabilitation and dissuasion. How have
different governments around the Mediterranean responded? What sort of
alternative measures have been taken? How effective have these policies
been? What further steps can be taken to strengthen the response of the
authorities? These are just some of the key issues that this ISPI Report
seeks to cover. The experts in this volume illustrate the policies of
contrast, prevention and de-radicalization that have been adopted by
countries in the MENA region, revealing emerging trends, lessons learned
and overviews of this security status.