Pochi giorni fa l’IRAD, Istituto di Ricerca e Analisi della Difesa del Ministero della Difesa italiano, ha pubblicato la mia ricerca dal titolo: “Evoluzione del terrorismo di matrice islamica: identificazione delle convergenze/divergenze, ideologiche e operative tra il gruppo cosiddetto ‘Stato islamico’ e al-Qaida”. Si tratta di un lavoro con diverse anime e strutturato in tre parti principali.
Nella prima si analizza in modo approfondito la teoria del jihad attraverso la letteratura accademica sul tema e traduzioni in inglese di testi originali di teorici jihadisti contemporanei con l’obiettivo di identificare convergenze e divergenze ideologiche e operative tra ISIS e al-Qaida. Se è vero che, da un punto di vista ideologico, le radici e gli autori di riferimento sono sostanzialmente gli stessi per
entrambi i gruppi; a livello operativo vengono messe in luce alcune differenze che in parte spiegano il loro diverso atteggiamento. Inoltre, tali diversità sommate a differenze (sia geografiche sia di quadro storico) dei contesti operativi, conducono i due gruppi a sviluppare un pensiero strategico in parte disuguale che si ripercuote sia sulle loro capacità operative sia sulle loro scelte specifiche di azione sul campo.
Su questi aspetti più inerenti il pensiero strategico dei due gruppi si concentra il secondo capitolo dove si svolgono più approfondite analisi sulla capacità/volontà di mantenere una leadership nel movimento e di coordinare una varietà di azioni in teatri non solo molto diversi per caratteristiche interne, ma anche geograficamente molto distanti fra loro. Una prima sezione è quindi dedicata a un’analisi strategica dei due gruppi a cui seguono due casi studio specifici. Ho così analizzato la penetrazione di al-Qaida nella regione del Sahel con le sue ripercussioni in Nord Africa e le più recenti operazioni e capacità di ISIS in Medio Oriente tra Siria e Iraq.
Infine, il terzo capitolo adotta un profondo cambio di prospettiva e prende in esame la
minaccia jihadista da un punto di vista interno alle società occidentali dove, nel corso degli
anni, si sono attivati vari programmi di de-radicalizzazione. Qui oltre a cercare di fare il punto della situazione attraverso la letteratura accademica a disposizione ho anche intervistato tre importanti esperti italiani del tema le cui riflessioni completano il lavoro.
Qui potete leggere e scaricare l’intera ricerca.