La radicalizzazione in Europa è un problema estremamente serio che si lega a vari aspetti dalla sicurezza interna alla stabilità del continente; dal tema dell’immigrazione a quello dei cosiddetti foreign fighters. Su questi ultimi è risaputo l’impatto che hanno avuto le comunità presenti in Belgio, Francia e Gran Bretagna, anche se un notevole flusso è partito anche da altri Paesi come la Germania o la Danimarca. Meno noti però sono i legami con i Balcani e in particolare il Kosovo come ricostruisce molto bene un recente articolo del Washington Post scritto da A.J. Naddaff in cui si sottolinea, tra le altre cose, come il Paese, in cui è bene ricordarlo c’è una forte presenza Occidentale e pensa di entrare nell’EU, abbia offerto il numero maggiore pro capita di foreign fighters rispetto a tutti gli altri stati europei.
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