William Reid, Storia delle armi. Dall’età della pietra ai giorni nostri, Odoya edizioni, Bologna 2010.
Nel
mondo contemporaneo studiare il fenomeno bellico è un aspetto
fondamentale per capire le dinamiche della politica internazionale. La
Guerra può essere studiata attraverso le azioni sul campo di battaglia,
oppure analizzandone le forme con cui si ripresenta costantemente sulla
scena, o ancora approfondendo il pensiero politico e strategico ad essa
correlato o anche focalizzandosi sulle sue cause e conseguenze
geopolitiche; ma un vero studio sulla Guerra non può comunque
prescindere da una conoscenza almeno a grandi linee delle armi con cui
quei conflitti vengono combattuti. Ed è in questo senso che il testo di
Reid diventa un utile strumento di approfondimento e inquadramento.
Il
volume è uno studio, anche piuttosto dettagliato e puntiglioso su
alcuni aspetti tecnici delle armi, sulla storia ed evoluzione delle armi
che siano bianche o da fuoco. È inoltre arricchito da
diverse schede tecniche che approfondiscono alcune armi specifiche come i
cannoni o le varie armature e via discorrendo. Il testo è quindi un
viaggio sia attraverso la storia dell’uomo, visto che la trattazione
prende in considerazione anche la preistoria, sia attraverso
l’evoluzione tecnica delle armi e il come guerre, conflitti e popoli
scontrandosi abbiano influenzato le rispettive tecniche di costruzione
migliorando progressivamente il risultato finale.
Capire come un’arma
viene impiegata, dove sono i suoi pregi piuttosto che i suoi difetti
diventa un passaggio essenziale per chi voglia capire come le guerre
vengono combattute, come si possono vincere, o perdere, e come la
tecnologia influenzi lo scontro. Tutti questi elementi sono fondamentali
anche nel contesto ipertecnologico di oggi e possono essere capiti e
osservati da una prospettiva storica attraverso le pagine di questo
testo.
Bisogna però ammettere che il sottotitolo, Dall’età della pietra ai giorni nostri,
è un po’ fuorviante, perché è vero che il testo copre tutto quel lasso
di tempo (che sia chiaro non è poco e non sono molti i testi che
riescono, abbracciando un arco temporale così vasto, a dare un quadro
completo ed esaustivo della tematica), ma l’edizione originale inglese è
del 1976. Sfortunatamente quindi il testo perde tutti gli sviluppi più
significativi degli ultimi 40 anni che vista la velocità dei cambiamenti
tecnologici avvenuti non è una cosa da poco.
Detto questo due punti a
vantaggio del libro. Primo, l’editore proprio per colmare tale lacuna
temporale ha aggiunto un’appendice che include le armi e i sistemi
d’arma più moderni. Il livello di analisi non è parificabile a quello
del testo, ovviamente, ma è comunque un utile strumento per aggiornare
la discussione e informare i lettori, soprattutto quelli meno esperti.
Secondo, il volume riesce a dare un quadro esaustivo dell’evoluzione
delle varie armi dando al lettore esperto nozioni particolareggiate su
aspetti specifici e a quello meno esperto un quadro complessivo entro
cui poi muoversi per ulteriori approfondimenti.
Insomma chi vuole studiare la Guerra si studi anche le armi.