23 Novembre, 2024

Le guerre irregolari degli Stati Uniti

E’ da poco uscito per edizioni Chillemi un interessante volume curato da Massimo Di Marzio dal titolo “Le guerre irregolari degli Stati Uniti. Operazioni contro-insurrezionali tra Ottocento e Novecento” che ho avuto il piacere di leggere in anteprima per poi curare una breve prefazione.

Si tratta di un testo su un tema non molto conosciuto specie in Italia: le small wars americane a cavallo del XIX e del XX secolo, ovvero le guerre coloniali americane. L’argomento è interessante per due motivi. Da un lato non è particolarmente noto, dall’altro lato quelle esperienze rappresentano elementi centrali di riflessione, seppur raramente presi in considerazione dallo stesso pensiero strategico americano, sul tema della guerra irregolare e della controinsorgenza più nello specifico.

Il focus del lavoro è in particolar modo la dottrina militare, come gli eserciti “imparano” dalle loro esperienze. Infatti, l’autore non mira tanto a ricostruire storicamente le piccole guerre degli Stati Uniti (dall’espansione coloniale ai conflitti con gli indiani alla guerra nelle Filippine), quanto a vedere come quelle esperienze abbiano forgiato o meno la dottrina dell’esercito americano e in che modo. Ne emerge uno studio originale e interessante che mette in luce due argomenti principali. Da un lato come l’esperienza europea delle small wars, principalmente francese e inglese (ottimamente riassunte nel secondo e terzo capitolo), abbia in realtà influito poco sul pensiero americano, malgrado questo, quando si concentrava sui conflitti convenzionali, prendesse invece primariamente in considerazione l’esperienza europea e l’approccio convenzionale sviluppato sul Vecchio continente. Dall’altro lato, come le varie esperienze tipicamente americane (descritte nello specifico nei capitoli della seconda parte del lavoro) abbiano fornito interessanti spunti di riflessione e come gli ufficiali impegnati, pur in assenza di una vera dottrina ufficiale, abbiano sviluppato approcci efficaci che poi sono stati in parte tramandati in vari contesti.

Emerge così un quadro dottrinale ufficioso (nel senso che solo in minima parte e mai convintamente fu inserito nella dottrina ufficiale americana) piuttosto articolato con diversi ufficiali impegnati in più di un teatro operativo che riuscirono a importare la loro esperienza e a uscire dai canoni della dottrina ufficiale portando così a compimento la loro missione. Agli occhi del lettore contemporaneo, tali esperienze e riflessioni stridono con quello che è stata poi l’esperienza bellica americana successiva e con le enormi difficoltà riscontrate in altri conflitti similari si pensi al Vietnam dove la dottrina della controinsorgenza fu imparata nuovamente da zero o ancora più recentemente all’Afghanistan e all’Iraq.

Per approfondire il tema della guerra irregolare vi consiglio il testo di Gastone Breccia, L’arte della guerriglia e il classico testo sulle Small Wars curato da me per la LEG.

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